Negli ultimi anni la tecnologia nell’ambito dell’imaging oftalmologico ha compiuto importanti progressi, mettendo a disposizione del medico oculista nuovi strumenti per la diagnosi e la gestione delle patologie oculari, sia del segmento anteriore che del segmento posteriore dell’occhio.
Il glaucoma, la retinopatia diabetica, il cheratocono e le distrofie corneali, sono alcune delle patologie oculari nelle quali l’esame del paziente si avvale ormai di routine dell’utilizzo di strumenti di imaging “hi-tech”.
Tra gli strumenti “hi tech” si possono ricordare la tomografia a coerenza ottica (OCT), l’angiografia OCT, la Scheimplug camera e la microscopia confocale corneale.
Il corretto utilizzo di questi strumenti e la corretta integrazione dei loro risultati nel contesto del quadro clinico complessivo, consentono di implementare le modalità di gestione del paziente, migliorando la qualità delle cure fornite e, conseguentemente, la prognosi visiva finale.
Al contrario, un utilizzo non corretto delle informazioni derivanti dagli strumenti “hi-tech” rischia di confondere il quadro clinico, orientando l’approccio terapeutico e la gestione complessiva del paziente in direzioni errate.
Conoscere le potenzialità di questi strumenti (e i relativi limiti), rappresenta quindi un bagaglio professionale essenziale per il medico oculista, al fine di garantire un loro utilizzo ragionato e produttivo.
Obiettivo del corso è quello di illustrare le principali caratteristiche di alcune metodiche di imaging “hi-tech” largamente impiegate nella pratica clinica, offendo al medico oculista informazioni essenziali sul loro impiego nel percorso diagnostico e gestionale dei pazienti affetti da glaucoma, retinopatia diabetica e patologie del segmento anteriore (cheratocono, distrofie corneali), il tutto basato sulle più recenti evidenze scientifiche disponibili.